Ieri in Svizzera al termine di una settimana di negoziati, il governo yemenita e i ribelli Houthi hanno concordato lo scambio di 1081 prigionieri. L’inviato speciale dell’Onu per lo Yemen, Martin Griffiths, ha definito l’accordo come “il più importante” nella storia del sanguinoso conflitto, che ormai si protrae da quattro anni e mezzo. L’obiettivo dei futuri colloqui, spiega Martin Griffiths è quello di arrivare a un “cessate il fuoco nazionale” che possa portare poi “alla fine della guerra nello Yemen”. Secondo il bilancio fornito dalle Nazioni Unite a marzo, in occasione del quinto anniversario dell’inizio del conflitto ci sono quasi 250mila morti (di cui circa 100mila come conseguenza diretta dei combattimenti e circa 130mila a causa di fame e malattie acuite dal conflitto). E ad aggravare ancora la situazione, c’è il Covid che sta facendo tantissime vittime in un Paese con il sistema sanitario pressoché inesistente.
Yemen, concordato grande scambio di prigionieri. L’Onu “Cessate il fuoco”
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