Ricardo Salles attuale ministro dell’Ambiente in Brasile, ha ormai da tempo un’ossessione confermata anche dalle varie intercettazioni sentite dai giudici. La sua idea è chiara: “Basta con questi vincoli ambientali” dice il ministro, “Bisogna favorire gli allevatori, dare spazio agli industriali”. Poi, per raffigurare meglio quello che intendeva dire, aveva aggiunto: “Come nei passaggi delle mandrie, queste regole che delimitano alcune zone devono essere cancellate”. A dare ancora più manforte alla sua idea è anche il Presidente del Brasile Jair Bolsonaro. Lunedì scorso la sua “idea” è diventata realtà, il Consiglio nazionale dell’Ambiente (Conama) ha votato all’unanimità la revoca delle risoluzioni 302 e 303 che fissavano entro 300 metri dalla costa le aree protette: circa 1,6 milioni di chilometri quadrati di terreni colmi di mangrovie e segnati da dune di sabbia. Gli ambientalisti sono insorti, insieme a loro un gruppo di avvocati che ha presentato un ricorso accolto dal giudice federale del tribunale di Rio de Janeiro Maria Carvalho. Il giudice per il momento ha fermato il procedimento.
Brasile, un giudice salva le mangrovie tropicali da Bolsonaro
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