Il Consiglio supremo israeliano si riunirà domenica per approvare l’edificazione di 5.400 case coloniali nella Cisgiordania occupata. Metà delle unità abitative saranno costruite a sud di Gerusalemme, mentre il resto delle unità sarà costruito in altri territori.
Le colonie Israeliane furono fondate a partire dalla fine della Guerra dei Sei giorni (1967) fra Israele e una coalizione di stati arabi. Alla fine dei combattimenti Israele aveva occupato tutta la Cisgiordania (estesa da Gerusalemme alla sponda occidentale del fiume Giordano). L’ONU considera il quadro illegale perché viola il diritto internazionale: Israele, infatti, firmò la convenzione di Ginevra (1949), che proibisce allo stato occupante di trasferire civili nei territori occupati. Il governo israeliano ritiene, invece, che la convenzione non si applichi in questo caso perché si riferisce all’occupazione del territorio di un altro stato; mentre Israele considera la Cisgiordania un “territorio conteso” e non occupato.