domenica 22 Dicembre 2024

Nigeria: condannato a morte per una canzone

Yahaya Sharif-Aminu, cantante di 22 anni detenuto nella prigione di Kano (Nigeria), potrebbe essere impiccato in qualsiasi momento, per aver diffuso una canzone considerata blasfema contro il profeta dell’Islam.
La pena di morte per blasfemia è prevista dalla Shari’a, la legislazione islamica in vigore in molti degli stati settentrionali della Nigeria. Personaggi influenti e leader religiosi stanno facendo pressione affinché l’esecuzione avvenga il prima possibile.

L’uso della pena di morte per blasfemia, tuttavia, viola gli obblighi della Nigeria ai sensi del Patto internazionale sui diritti civili e politici, che limita l’uso della pena capitale ai “crimini più gravi” (come l’uccisione intenzionale). Il Governo Centrale, quindi , dovrebbe annullare il giudizio di colpevolezza e la condanna all’impiccagione di Yahaya Sharif Aminu.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria