In Siberia lo scongelamento dei ghiacci, provocato dalle temperature sempre più alte, ha innescato il rilascio di microrganismi molto pericolosi per l’uomo: si tratta dell’antrace, un batterio in grado di uccidere sia uomini che animali. Il cambiamento climatico, infatti, può favorire lo sviluppo di epidemie potenzialmente letali per l’uomo. Lo conferma un episodio del 2016 avvenuto in Siberia (anno in cui l’estate aveva raggiunto i 33ºC) dove morirono oltre 2.300 renne, un giovane di 23 anni e decine di persone vennero messe in quarantena. Le spore del batterio, infatti, in condizioni avverse si rifugiano nel permafrost e si liberano quando le temperature aumentano, infettando gli erbivori al pascolo che contagiano poi gli indigeni, il cui sostentamento si basa sulla pastorizia.
L’antrace è un infezione acuta causata dal batterio Bacillus anthracis, un germe produttore di spore che possono sopravvivere a lungo nell’ambiente e che si manifesta comunemente in animali erbivori selvatici e domestici. Colpisce anche gli uomini con forme più lievi che interessano la cute e forme settiche più gravi legate all’inalazione delle spore che possono anche condurre al decesso. La via di contagio più comune è quella che deriva dal contatto con animali infetti, soprattutto durante la lavorazione di derivati (ossa, pelli ecc..).