In Australia, la popolazione di piccoli, medi e grandi coralli, che abitano la Grande Barriera Corallina, è drasticamente diminuita negli ultimi trent’anni. Lo afferma uno studio condotto dagli esperti dell’Arc Centre of Excellence for Coral Reef Studies (CoralCoE). La causa, dicono gli autori del lavoro, è l’aumento della temperatura delle acque, che ha provocato la morte delle alghe, le quali vivono in simbiosi con la barriera e la nutrono, innescando il cosiddetto “sbiancamento dei coralli”. In particolare, hanno studiato le variazioni nella dimensione e nella distribuzione delle colonie su tutta la lunghezza della Grande Barriera Corallina (oltre 2mila chilometri) tra il 1995 e il 2017, osservando che il numero di coralli di piccole, medie e grandi dimensioni è diminuito oltre il 50%; soprattutto nella specie Acropora florida, la più colpita dal riscaldamento.
Il calo demografico dei coralli ha conseguenze anche per altri abitanti del mare: le strutture che creano sono fondamentali anche per la sopravvivenza di pesci, crostacei e la loro scomparsa provoca una diminuzione a cascata dell’abbondanza dei pesci e quindi anche della produttività della pesca nella barriera corallina.