Dopo giorni di tensione il presidente del Kirghizistan, Sooronbay Jeenbekov, ha rassegnato le dimissioni. Le elezioni di domenica 4 ottobre hanno premiato la coalizione dei partiti filorussi ed il risultato ha scatenato il furore dell’opposizione, che dal 5 nella ex repubblica sovietica protesta. I palazzi del potere sono stati assaltati, ci sono stati oltre 600 feriti (sette gravi) e un morto.
Il Kirghizistan è una nazione che gode di un sistema politico pluralista, dove sarebbe predominante la corruzione ed a scatenare le proteste sarebbe proprio l’accusa di compravendita di voti. Le nuove elezioni presidenziali dovrebbero tenersi entro tre mesi dalle dimissioni di Sooronbai Jeenbekov.