Ieri l’Unione Europea ha sanzionato sei funzionari russi e uno studio scientifico russo colpevoli di aver avvelenato il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny. Le sanzioni chieste in particolare da Francia e Germania, per aver violato i diritti umani internazionali, prevederanno che i funzionari russi non potranno viaggiare nell’Ue e non potranno più congelare i beni presenti nell’Unione Europea. Tra le persone che sono state sanzionate ci sono due alti funzionari dell’ufficio esecutivo del presidente Vladimir Putin, il direttore del servizio di sicurezza federale e due vice ministri della Difesa. È stato sanzionato anche l’Istituto russo di ricerca scientifica per la chimica e la tecnologia organica, accusato di favorire l’uso e la diffusione di armi.
Il leader dell’opposizione, lo scorso 20 agosto, fu avvelenato dal novichok, un agente nervino sviluppato dalla Russia tra gli anni Ottanta e Novanta e già usato in passato per avvelenare gli oppositori del presidente russo Vladimir Putin.