La Spagna è uno dei paesi più colpiti in assoluto dal Covid-19, ma nell’area di Madrid, la situazione epidemiologica sta migliorando grazie all’approccio adottato dal governo locale: andare a caccia del virus nelle fogne e chiudere con mini-lockdown i soli quartieri dove stanno per scoppiare nuovi focolai. È il “metodo Madrid”: misurando il virus nelle acque reflue (di scarico), si può capire se entro 48 ore esploderà un focolaio. Ciò ha permesso di chiudere solo le aree più a rischio e non l’intera metropoli, tutelando così l’economia e quanto più possibile la libertà delle persone. Il “metodo Madrid” in realtà non è totalmente nuovo, infatti negli Stati Uniti viene sfruttato non solo per proteggere le singole città, ma complessi circoscritti come i campus universitari.
Le analisi delle acque reflue sono un importante campanello d’allarme per la pandemia, lo dimostrano anche i dati in Italia. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nei mesi scorsi, ha accertato che tracce di coronavirus erano presenti nelle fognature di Milano e Bologna già a dicembre del 2019. Nessuno si immaginava cosa sarebbe accaduto dopo, ma monitorare le fogne può essere un metodo efficace per spezzare la catena dei contagi.