Ancora non ci sono i dati definitivi delle urne, ma il risultato appare delineato: il nuovo presidente è Luis Arce, candidato del Movimento al Socialismo (Mas) ed ex ministro delle Finanze nei governi guidati da Evo Morales, l’ex presidente indigeno costretto all’esilio il 12 novembre 2019. Secondo le proiezioni Arce ha ottenuto il 52,4% dei voti, dietro di lui il centrista Carlos Mesa (32,5%) e il candidato della destra Luis Fernando Camacho (14,1%). Ad ammettere la vittoria del candidato della sinistra è stata anche la presidente ad Interim Janine Añez in un comunicato.
Il Mas torna così al potere dopo i fatti di novembre 2019, quando le opposizioni accusarono di brogli l’ex presidente Morales, e venne attuato quello che dagli analisti è stato definito un “golpe soft”: senza violenza, ma con comunicati dell’esercito che intimavano al primo presidente indigeno della storia boliviana di abbandonare il paese per evitare l’arresto. Morales riparò in Messico e poi in Argentina, mentre al governo ad interim andava la Añez, esponente di riferimento degli interessi della borghesia bianca e dei proprietari terrieri. Ora le elezioni hanno riportato il Mas al potere ed Evo Morales potrebbe presto fare rientro in patria.