Sull’isola di Lesbo, in Grecia, 8mila uomini, donne e bambini, sono costretti in tende di fortuna inadatte alle rigidità dell’inverno balcanico ormai alle porte, senza acqua corrente, sistema fognario, assistenza sanitaria, servizi igienici o docce, e senza alcuna possibilità di applicare forme di distanziamento per prevenire la diffusione del coronavirus. Queste le condizioni nel nuovo campo profughi per migranti e richiedenti asilo di Moria, secondo un rapporto redatto dalla Ong Oxfam e dal Consiglio greco per i rifugiati (Grc). Il rapporto lancia un appello urgente per l’immediato trasferimento di tutti i migranti presenti nel campo in strutture adeguate nella Grecia continentale e in altri Paesi Ue.
Il nuovo campo profughi è stato allestito in poche settimane, per sostituire la precedente struttura, interamente andata a fuoco in un incendio divampato lo scorso 8 settembre. Dopo il rogo – che fortunatamente non aveva provocato vittime – le autorità greche avevano promesso una rapida soluzione del problema ma, al momento, i rifugiati continuano ad essere ospitati in strutture inadatte a garantire il minimo rispetto dei diritti umani di base.