Migliaia di donne e uomini polacchi sono scesi in strada venerdì sera, nelle principali città del Paese, per difendere il diritto all’aborto. Da pochi giorni la Corte Costituzionale della Polonia ha messo quasi totalmente fuori legge l’interruzione di gravidanza, anche nei casi di malformazione del feto. Il Consiglio d’Europa ha protestato contro la decisione, che limita il diritto all’aborto ai casi di stupro, incesto e di rischio per la vita della madre.
La polizia ha usato i lacrimogeni contro alcuni giovani che stavano protestando davanti alla casa di Kaczynski, il capo del partito al potere in Polonia (a favore della stretta). Bloccati dalle forze dell’ordine che hanno strappato loro gli striscioni, alcuni manifestanti hanno risposto lanciando pietre.
La Polonia conta meno di 2.000 aborti legali l’anno, ma le stime raggiungono le 200.000 interruzioni se consideriamo quelle praticate all’estero o illegalmente.