Il World food programme lancia l’allarme: nel Sahel, in Africa, violenze ed insicurezza hanno fatto precipitare 7,4 milioni di persone nella fame acuta. L’agenzia Onu WFP, recentemente premiata con il Nobel per la Pace, ha sottolineato che il numero degli sfollati è salito in due anni da 70.000 a 1,6 milioni, a causa della fame: oltre 288.000 in Mali, più di 265.000 in Niger e oltre un milione nel Burkina Faso. Per questo motivo a Copenhagen, l’Unione europea e l’Onu, hanno organizzato l’High-Level Humanitarian Event on the Central Sahel; una tavola rotonda ministeriale che porge la propria attenzione allo sviluppo del settore umanitario e alle conseguenze del Covd-19 nel Sahel.
L’assistenza delle organizzazioni umanitarie è messa a rischio dal peggioramento dei conflitti nel territorio africano. In Burkina Faso, Mali e Niger gli operatori umanitari sono diventati bersaglio delle milizie jihadiste; così le comunità vulnerabili non riescono ad accedere all’assistenza di cui hanno un disperato bisogno.