Continuano le proteste in Polonia dove, ieri, migliaia di persone sono scese in strada dopo che la Corte costituzionale, il 22 Ottobre, ha vietato l’aborto anche in caso di gravi deformazioni al feto. Resta concesso soltanto se la vita della madre è in pericolo, in caso di stupro o incesto. Si tratta della più grande manifestazione contro il governo, da quando è salito al potere nel 2015. Nel frattempo il pubblico ministero ha promesso di presentare un esposto contro i promotori della manifestazione “per aver causato un rischio epidemiologico”, reato punito con 8 anni di carcere in Polonia.
La sentenza del tribunale costituzionale è arrivata dopo che i legislatori del partito di governo Diritto e Giustizia (PiS) hanno spinto per una revisione. Dalla scorsa settimana la Federazione per le donne e la famiglia ha ricevuto decine di chiamate da ragazze in difficoltà, allontanate dalle cliniche nonostante anomalie fetali, anche se la decisione del tribunale non era ancora entrata in vigore.