La Bielorussia ha la sua prima centrale nucleare. È stata costruita da una società russa a Ostrovets, a venti chilometri dal confine con la Lituania e il costo di 9,3 miliardi è stato finanziato in gran parte con un prestito di Mosca. Il progetto prevede l’attivazione di due unità con una capacità totale di 2.400 MW. A pieno regime copriranno un terzo del fabbisogno nazionale, necessario per l’obiettivo dell’autosufficienza energetica che è nei piani del presidente Lukashenko.
Molte le proteste contro l’apertura della centrale, sia da parte di associazioni ambientaliste locali, sia da parte dei governi degli stati vicini. La Lettonia ha annunciato che non acquisterà energia della Bielorussia, mentre il governo lituano ha annunciato lo stop delle forniture alla Bielorussia e ha richiesto l’intervento della comunità internazionale.