Una task force che prevede anche la messa in mare delle flotte militari per contrastare l’attività dei pescherecci cinesi, è quella allestita dai governi di Cile, Colombia, Ecuador e Perù che accusano le navi cinesi di pescare di frodo nelle acque territoriali dei loro paesi sull’Oceano Pacifico. Secondo le accuse la flotta cinese sarebbe composta da circa 300 pescherecci, che si introducono nelle acque al largo delle isole Galapagos, Negli ultimi tre anni in questo modo la Cina avrebbe sottratto ai paesi sudamericani oltre 160mila tonnellate di calamari, per un valore di circa 440milioni di dollari. Lo scontro diplomatico era iniziato già in luglio, quando l’Ecuador aveva protestato ufficialmente con Pechino, accusando i suoi pescherecci di adottare misure anti tracciamento radar e di navigare a luci spente per evitare di essere identificate.
L’Ong peruviana Oceana ha accusato la pesca di frodo delle navi cinesi di essere anche responsabile di grandi rischi per la biodiversità delle Galapagos e per l’economia locale. i calamari infatti sono essenziali per la dieta delle specie iconiche delle Galapagos come le foche e gli squali martello, nonché per le popolazioni locali che hanno nella pesca la loro fonte di sostentamento.