Il presidente della Repubblica del Kosovo, Hashim Thaci, è stato arrestato e portato nel carcere del Tribunale internazionale dell’Aja, nei Paesi Bassi, con l’accusa di essersi macchiato di crimini di guerra. Thaci si era dimesso in mattinata, prima dell’arresto, e ora dovrà difendersi dall’accusa di essere responsabile di almeno 100 atti tra omicidi, sequestri, persecuzioni e torture, commessi tra il 1998 e il 1999 quando era a capo dell’Esercito di Liberazione del Kosovo (Uck). Insieme a Thaci sono indagati per gli stessi crimini anche Kadri Veselj, ex capo del Parlamento del Kosovo, e due ex miliziani dell’Uck, Jakup Krasniqi e Redzhep Selimi. Dopo le dimissioni di Thaci la presidenza del Kosovo è stata assunta dalla presidente dell’Assemblea del Kosovo, Vjosa Osmani.
La guerra del Kosovo, terminata nel giugno 1999, vide le forze kosovare combattere per ottenere l’indipendenza da Belgrado, una disputa risolta dalla Nato che nel 1999 decise di intervenire in supporto degli indipendentisti kosovari, bombardando la Serbia e inviando le proprie forze sul terreno. Nel febbraio 2008 fu proprio Thaci, allora primo ministro, a proclamare la dichiarazione di indipendenza del Kosovo, ancora oggi non riconosciuta dalla Serbia e da 78 altri stati, tra cui Russia, Cina, Spagna, Grecia e Israele.