La prospettiva di una ripresa verde globale dalla pandemia di coronavirus è in bilico. Lo afferma l’inchiesta pubblicata dal Guardian. Almeno 18 delle più grandi economie del mondo, infatti, versano denaro nei combustibili fossili, per evitare una recessione peggiore di quella già in atto.
Solo 4 paesi (Francia, Spagna, Regno Unito e Germania) e l’UE stanno pompando fondi di salvataggio in sforzi a basse emissioni di carbonio. All’altro estremo della scala, la Cina e gli USA che stanno affrontando il problema con, rispettivamente, lo 0,3% e l’1% dei loro pacchetti previsti per progetti verdi. Entrambe fondamentali per il raggiungimento della ripresa. L’elezione di Joe Biden, tuttavia, ha il potenziale per poter trasformare la ripresa: gli USA potrebbero superare l’UE come investimenti a basse emissioni di carbonio.
I Paesi sono anche in ritardo rispetto agli accordi di Parigi sul clima. L’Agenzia internazionale dell’energia ha calcolato che si stanno pianificando tagli alle emissioni solo del 15% rispetto alle riduzioni necessarie per raggiungere gli obbiettivi previsti.