In base ad alcuni documenti emersi il 16 novembre, la giornalista Zhang Zhan, 37 anni, è stata incriminata per aver “diffuso notizie false” sull’epidemia di covid-19 a Wuhan. Zhang, che rischia una condanna fino a 5 anni di prigione, era scomparsa il 14 maggio e non si erano avute sue notizie fino al 19 giugno, giorno del suo arresto a Shanghai. Secondo il documento dell’accusa, rilasciato lunedì, aveva inviato “false informazioni tramite i media di WeChat, Twitter e YouTube”. Le accuse rivolte a Zhang sono spesso usate contro critici e attivisti all’interno della Cina. L’ONG Chinese Human Rights Defenders (CHRD) ha comunicato che nel suo rapporto era inclusa la detenzione di altri 3 giornalisti, scomparsi dopo aver pubblicato notizie sul virus.
I gruppi per i diritti umani nutrono preoccupazione per il sistema giudiziario cinese, che ha un tasso di condanne del 99% circa e spesso nega la piena assistenza legale.