Continuano in tutta la Francia le proteste contro la legge di “sicurezza globale”, che dovrebbe essere approvata il 24 novembre. In particolare, la nuova legge prevede (art. 24) un anno di carcere e 45mila euro di multa chi diffonde immagini di poliziotti con il non meglio precisato “scopo manifesto di danneggiarne l’integrità fisica o psichica”, l’aumento della videosorveglianza e delle telecamere negli spazi pubblici (art. 20 e 22) e il ricorso ai droni per controllare l’ordine pubblico (art. 21). Le manifestazioni sono state organizzate dai sindacati dei giornalisti e dalla Lega dei diritti dell’uomo per allertare sulla limitazione del diritto di informare. Critiche sono arrivate anche dalla commissione per i diritti umani dell’Onu.
La nuova legge è già stata votata in prima battuta dall’Assemblea Nazionale (146 voti a favore, 24 contro) e martedì dovrà essere ratificata. La norma è stata richiesta dai sindacati di polizia che lamentano un aumento delle aggressioni ai loro danni, tuttavia i sindacati e le associazioni che hanno lanciato la protesta ritengono che si tratti di un bavaglio contro la libertà di stampa e una norma a favore dell’immunità per le forze dell’ordine, sottolineando che solo le immagini fatte da giornalisti, militanti e semplici cittadini sono servite in passato per smascherare abusi di potere commessi dalla gendarmeria.