Sarà un Black Friday di proteste quello di oggi, per i lavoratori Amazon in 12 paesi. La campagna #MakeAmazonPay (fai pagare ad Amazon), provocherà scioperi in vari paesi in cui opera il colosso di Jeff Bezos. Il successo di Amazon durante la pandemia di coronavirus, infatti, ha realizzato vendite fino a € 9.230 al secondo, gonfiando così il prezzo delle azioni dell’azienda ed aumentando la ricchezza del suo ideatore, Jeff Bezos, già il più ricco del mondo (187 miliardi di dollari secondo Bloomberg). La giornata di oggi darà il via ad una campagna contro il colosso economico in materia di diritti dei lavoratori, impatto ambientale, elusione fiscale, lavoro con le autorità ed invasioni della privacy.
La campagna è co-convocata da Progressive International, un’iniziativa globale che riunisce gruppi, politici ed intellettuali di sinistra progressista, tra cui il Prof. Noam Chomsky, Bernie Sanders, e UNI Global, una federazione sindacale che rappresenta 20 milioni di lavoratori, incluso il sindacato GMB del Regno Unito. Anche l’ex ministro dell’Economia greca, Yanis Varoufakis, ha chiesto un boicottaggio di Amazon della durata di un giorno durante il Black Friday. Inoltre, una serie di richieste sono state presentate ad Amazon da Progressive International e firmate da Oxfam, 350.org, Greenpeace e Tax Justice Network.