Nell’ultimo anno le Isole Canarie sono diventate una tappa di passaggio per tutti quei migranti che sperano di stabilirsi in Europa. Geograficamente, la regione si trova a 1200 km dalle coste dell’Europa e per questo punto di approdo strategico. I dati riferiti dal governo spagnolo raccontano dell’arrivo di oltre 5000 migranti solo nelle prime due settimane di novembre. Un numero decisamente maggiore rispetto alle stime degli anni precedenti. Infatti nel 2020 le Isole hanno già accolto 16.950 migranti, un numero che non si verificava dal 2006. Senza contare tutti coloro che non ce l’hanno fatta e che sono morti durante il viaggio: per l’Organizzazione internazionale per le migrazioni sono più di 250.
Perché proprio le Canarie? Gli scafisti prediligono questa nuova rotta per diversi motivi. La causa principale potrebbe risiedere nell’impossibilità di affrontare altre rotte. Ad esempio, la Spagna ha lavorato a lungo al fianco del Marocco per cercare di chiudere le frontiere, costringendo i migranti, di fatto, a trovare un’altra via d’approdo. Non è il miglior modo di risolvere la questione perché, come dimostra l’esempio delle Canarie, se si chiude una via, se ne apre un’altra. Tuttavia le Isole sono spesso una tratta di passaggio. L’obiettivo della maggior parte dei migranti è raggiungere la Spagna orientale o il resto d’Europa