Un team è riuscito a dimostrare come le cellule delle alghe verdi possano essere trasformate in mini-fabbriche di idrogeno a basso impatto ambientale, comprimendole in goccioline zuccherate. Succede all’Università di Bristol, grazie alla collaborazione con i colleghi del cinese Harbin Institute of Technology.
L’idrogeno è un carburante potenzialmente neutro dal punto di vista climatico, capace di adattarsi a diversi utilizzi in molti settori. Tuttavia, uno dei principali svantaggi è che la sua sintesi implica l’impiego di molta energia ed è per questo motivo che la ricerca sta studiando nuove alternative verdi. La soluzione sino-britannica potrebbe essere quella giusta poiché, con questo metodo, si potrebbero creare 250.000 mini-fabbriche di idrogeno verde, a partire da un solo millilitro di acqua. Le alghe verdi unicellulari, infatti, assorbono la CO2 e rilasciano ossigeno. Intrappolando per compressione osmotica circa 10.000 cellule algali di clorella in gocce zuccherate, crollano i livelli di ossigeno, attivando nelle cellule enzimi chiamati idrogenasi. Questi ultimi, infine, dirottando il normale percorso fotosintetico, inducono le cellule algali a produrre idrogeno anziché ossigeno.
Sebbene ancora in una fase iniziale, il lavoro rappresenta un passo avanti verso lo sviluppo di energia verde in condizioni aerobiche naturali.