Il 2020 sarà probabilmente uno dei tre anni più caldi mai registrati. Lo ha detto Petteri Taalas, Segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), agenzia delle Nazioni Unite, nel presentare il rapporto provvisorio sullo stato del clima globale. La temperatura media nel 2020 (da gennaio a ottobre) è stata di circa 1,2°C superiore al periodo 1850-1900, che gli scienziati usano come periodo di riferimento dei livelli preindustriali per misurare il riscaldamento globale. Attualmente, la valutazione colloca il 2020 come il secondo anno più caldo; la classifica potrebbe variare al termine dell’anno. Le temperature del 2020 sono paragonabili a quelle del 2016, l’anno più caldo registrato fino ad oggi. Il rapporto dell’OMM ha inoltre rilevato che il riscaldamento globale sta peggiorando in tutti e sette i principali indicatori climatici: nel 2020 i disastri legati al clima si aggiungono ai problemi derivati dalla pandemia, aumentando la sofferenza umana.
Di fronte a questo scenario, il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha sfidato i leader mondiali ad abbandonare i combustibili fossili e a fare del 2021 l’anno in cui l’umanità porrà fine alla sua “guerra contro la natura”. «Le attività umane sono alla radice della nostra discesa verso il caos» ha detto Guterres, «ma questo significa che l’azione umana può risolverlo».