Ieri, mercoledì 2 dicembre, l’organismo di vigilanza del Guardian Council iraniano ha approvato una nuova legge. In essa sono previsti l’aumento dell’arricchimento di uranio oltre il limite stabilito dall’accordo nucleare di Teheran del 2015 – a meno che le sanzioni del patto del 2018 tra Teheran e Pechino, Parigi, Berlino, Mosca, Londra e Washington non vengano allentate entro due mesi – e la sospensione delle ispezioni delle Nazioni Unite ai suoi siti nucleari in Iran. In base alla nuova legge, l’arricchimento di uranio iraniano salirà al 20% e verranno installate centrifughe avanzate negli impianti nucleari di Natanz e Fordow.
Teheran concederà due mesi alle parti europee dell’accordo per allentare le sanzioni sui settori pretolifero e finanziario iraniano. L’Iran sta gradualmente riducendo la propria adesione all’accordo a causa della politica di “massima pressione” di Trump. Tutto ciò renderà ancora più difficile la politica del nuovo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il quale ha già dichiarato che revocherà le sanzioni se Teheran tornerà alla “stretta osservanza dell’accordo nucleare”.
Il Guardian Council ha il compito di garantire che i progetti di legge non siano in contraddizione con le leggi islamiche sciite o con la costituzione iraniana. Al momento la situazione è molto tesa: il disegno di legge era già stato approvato con una forte maggioranza in parlamento martedì, probabilmente come conseguenza delle due morti di peso delle settimane scorse del direttore generale del programma nucleare e dello scienziato nucleare rivendicate da Israele.