Il Texas ha fatto ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti contro Georgia, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin per bloccare l’elezione del democratico Joe Biden. Secondo il procuratore generale del Texas, il repubblicano Ken Paxton, le modifiche alle procedure di voto nelle scorse elezioni – rese necessarie dalla pandemia – sarebbero incostituzionali. Inoltre, il voto per corrispondenza avrebbe favorito i brogli elettorali. Dunque, il Texas chiede che non siano contati i 62 voti dei quattro Stati e di rinviare la riunione del Collegio elettorale che eleggerà formalmente il prossimo presidente degli Stati Uniti, attualmente prevista per il 14 dicembre. I procuratori generali di Alabama e Tennessee sono intenzionati ad aderire alla causa.
Se i 62 grandi elettori non venissero contati nel collegio elettorale, Joe Biden – che ha totalizzato 306 voti – scenderebbe sotto la soglia dei 270 voti necessari alla vittoria. Tuttavia, finora i ricorsi di Trump e dei suoi sostenitori non sono stati accolti dalla Corte Suprema, nonostante sia composta da una maggioranza conservatrice. Inoltre, le accuse di votazioni illegali in Georgia, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin nella causa intentata dal Texas non sono supportate da prove, tanto che l’avvocato generale del Texas Kyle Hawkins non ha firmato il ricorso.