sabato 23 Novembre 2024

Vaccini Covid, cosa dicono i primi studi sugli effetti collaterali

 

Con l’inizio delle vaccinazioni emergono anche i primi dati su eventuali effetti collaterali che possono seguire la somministrazione. Oggi, ad esempio, il Regno Unito, attraverso l’Mhra, la sua agenzia del farmaco, ha raccomandato di non sottoporre a vaccinazione anti Covid pazienti particolarmente soggetti a reazioni allergiche. L’indicazione è arrivata dopo che due persone, fra le centinaia che hanno ricevuto il vaccino hanno avuto una forte allergia.

Secondo uno studio realizzato dall’FDA (ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti farmaceutici) sul vaccino Pfizer-BioNTech, la maggior parte dei soggetti avverte dolore attorno alla zona dell’iniezione (84,1%). Il 63%, invece, dice di aver provato affaticamento, il 55% mal di testa e il 38,3 % dolore muscolare. A questi si aggiungono gli individui che affermano di aver avuto brividi per tutto il corpo (quasi 32%), dolori articolari (23,6%) e febbre nel 14,2% dei casi.

Reazioni più gravi si sono verificate in percentuali quasi inconsistenti: tra lo 0,0% al 4,6% dei partecipanti, in particolare dopo la somministrazione della seconda dose e in partecipanti con età superiore ai 55 anni. Ad esempio un’infermiera ha dichiarato di aver avuto effetti minimi dopo la prima dose e febbre molto alta dopo la seconda, a cui si sono aggiunti brividi e mal di testa. I ricercatori sostengono che sia abbastanza raro che un solo individuo manifesti i sintomi tutti insieme.

Tuttavia gli effetti meno gravi pare si attenuino nel giro di pochi giorni.

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