Nei pressi di Bangalore, in India, è avvenuta una rivolta in una fabbrica di componenti iPhone del gruppo taiwanese Wistron Corporation. La causa è da attribuirsi al malcontento degli operai: l’azienda non paga da mesi la totalità dello stipendio promesso all’assunzione, e i lavoratori sono costretti a fare gli straordinari. Secondo quanto riportato dal Times of India, la rivolta è scoppiata sabato scorso, quando circa 2.000 lavoratori del turno di notte stavano lasciando l’edificio. Gli operai in rivolta hanno saccheggiato la fabbrica e gli uffici dei dirigenti, distruggendo mobili, unità di assemblaggio, pannelli di vetro e porte. La polizia indiana ha arrestato 132 persone. Il vice governatore dello Stato del Karnataka, C. Ashwathnarayan, ha definito come “violenza gratuita” il saccheggio della fabbrica, ma ha assicurato che il governo farà in modo che gli stipendi dovuti vengano pagati. Un dirigente sindacale locale ha invece denunciato lo sfruttamento a cui sarebbero sottoposti gli operai, sostenendo che il governo abbia permesso alla Wistron di non rispettarne i diritti fondamentali.
Bangalore – la capitale del Karnataka – è il centro tecnologico dell’India e fa parte dell’area industriale di Narasapura. Wistron Corporation aveva ricevuto dallo Stato 43 acri a Narapasura, dopo aver proposto di investire l’equivalente di 443 milioni di dollari e di dare lavoro a oltre 10.000 persone. L’azienda produce soprattutto componenti per Apple e prodotti IT per Lenovo e Microsoft.