Gli scienziati hanno scoperto che la barriera corallina al largo del Kenya e della Tanzania resiste al cambiamento climatico. Lo ha dichiarato uno studio pubblicato su Advances in Marine Biology. I ricercatori ritengono che la sua posizione, in un punto fresco dell’oceano, stia aiutando a proteggere la barriera e la vita marina circostante dagli effetti dannosi del riscaldamento globale.
I biologi di Tim McClanahan, autore dello studio, sono alla ricerca di santuari corallini da oltre un decennio. Stanno setacciando l’Oceano Indiano per trovare e proteggere le aree in cui le barriere coralline hanno le migliori possibilità di sopravvivere alla crisi climatica.
Sia la costa keniota che quella tanzaniana hanno la più alta densità di delfini dell’Africa orientale e di celacanti, pesci un tempo ritenuti estinti. Il rifugio corallino si estende da Shimoni (Kenya), fino a Dar es Salaam (Tanzania). Il fenomeno è possibile poiché la barriera è alimentata dall’acqua fresca proveniente dai canali, formati migliaia di anni fa dal deflusso glaciale del Kilimanjaro e delle montagne di Usambara. L’acqua fresca sembra proteggere i coralli da eventi di riscaldamento come El Niño.
Purtroppo la crisi climatica non è l’unica minaccia per la biodiversità della zona e per il rifugio appena scoperto. La pesca insostenibile continua e ci sono piani futuri per lo sviluppo costiero, compreso un porto nel nord della Tanzania.