La decisione tra i paesi dell’UE sulle quote di pesca del prossimo anno è stata ben al di sotto dei pareri scientifici: è ben chiaro che le popolazioni ittiche continueranno a essere sfruttate. A causa della disputa alimentata dalla Brexit tra i ministri, l’obiettivo dell’UE di porre fine alla pesca eccessiva entro il 2020 sarà mancato. Quest’anno si sarebbe dovuto rispettare per la prima volta “il totale ammissibile di catture” di pesce in linea col parere scientifico. Ciò nonostante, a dispetto di quest’ultimo, i ministri dell’UE hanno votato per puntare a catture più elevate come merluzzo bianco e la sogliola nel Golfo di Biscaglia e rinnovare almeno un quarto delle quote di pesca dello scorso anno.
Rebecca Hubbard, direttrice del programma presso Our Fish, ha dichiarato: “La Brexit è stata la scusa con cui i ministri dell’UE hanno continuato a pescare eccessivamente. Sfortunatamente, il risultato di oggi mostra quanto siano lontani gli Stati membri dell’UE dal mantenere le loro promesse”. Le pratiche distruttive come la pesca a strascico continueranno e la gestione di importanti attività di pesca nel Mare del Nord sarà ancora oggetto di negoziati annuali tra i ministri e il Regno Unito. L’UE ha anche fissato dei limiti per la prosecuzione della pesca nei primi tre mesi del 2021, nonostante gli scienziati avessero consigliato un taglio del 17% nella maggior parte delle catture per il 2021.