La fecondazione artificiale dei coralli in Australia è stata un vero successo: le popolazioni di coralli soggette alla prima sperimentazione di fecondazione in vitro (IVF) sono sopravvissute a recenti eventi di sbiancamento, fenomeno distruttivo che mette a repentaglio l’ecosistema delle barriere coralline. L’IVF, avviata nel 2016 nella Grande Barriera Corallina d’Australia, preannuncia altresì la riproduzione e moltiplicazione delle stesse popolazioni nel 2021. È stato il Marine Ecology Research Centre della Southern Cross University nel Queensland ad aver messo a punto la tecnica di recupero a partire dalla raccolta di sperma e ovuli di coralli, prelevati durante l’annuale fenomeno di riproduzione di massa nella barriera. Il direttore del centro di ricerca Peter Harrison ha poi guidato un team di scienziati nel coltivare le larve in speciali recinzioni; in seguito all’operazione, durata una settimana circa, esse sono state distribuite nelle parti più danneggiate della barriera, prive di coralli vivi in seguito allo sbiancamento. La tecnica di IVF è stata sperimentata al largo della costa centrale del Queensland, nella Heron Island, risultando in una nuova popolazione riprodotta da oltre 60 coralli di dimensioni variabili ed in buone condizioni di salute, nonostante fenomeni di sbiancamento verificatisi nella stessa area nel mese di marzo.
La Grande Barriera Corallina, che si estende per 2300 km al largo della costa orientale dell’Australia, è stata registrata dall’Unesco nella lista del patrimonio mondiale.