La zona del vecchio Faro di Fiumicino, così come tutta la costa, è stata invasa da quintali di plastica dopo la nuova mareggiata. Rifiuti di ogni tipo sparsi sulle scogliere e sulla strada di accesso che, in diversi punti, si presenta sollevata e con l’asfalto divelto. Allagati anche diversi tratti. Fortunatamente, l’area del porticciolo e quella delle barche non hanno subito danni. La nuova ondata di spazzatura, trasportata dalla furia delle onde e del vento che soffiava a 90 chilometri orari, si è andata a sommare a quella che aveva già invaso la zona con le mareggiate di 20 giorni fa.
“Nel 2012 ci fu la mareggiata più violenta che ricordi ma questa è stata assai forte” spiega Donato Gemito, titolare del Porticciolo. “Il punto è che, man mano che le mareggiate si susseguono, indeboliscono le scogliere di difesa, rifatte qualche anno fa e che ormai non tengono più”
Il Mar mediterraneo è un bacino quasi chiuso dove le correnti fanno tornare sulle coste l’80% dei rifiuti di plastica. Lo afferma il WWF sottolineando che, per ogni chilometro di litorale, si accumulano oltre 5 kg al giorno di spazzatura. Il mare nostrum ha soltanto l’1% delle acque mondiali, ma contiene il 7% della microplastica globale marina e a pagarne le conseguenze in primis sono gli animali. Sono 134 le specie, che nel Mediterraneo sono vittime dell’ingestione di plastica.