Il dipartimento di stato degli Stati Uniti ha approvato la vendita di bombe da 290 milioni di dollari all’Arabia Saudita. Si tratta di una delle ultime mosse di Trump prima di lasciare la Casa Bianca. Oltre alle munizioni e bombe GBU-39 di piccolo diametro destinate all’Arabia Saudita, sono previsti elicotteri Apache H-64E al Kuwait, equipaggiamento difensivo contro l’attacco missilistico per l’aereo del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e attrezzature di mira per aerei da guerra egiziani.
L’approvazione è avvenuta a discapito del Congresso e dell’opinione pubblica fortemente contrari, visto l’altissimo bilancio di civili morti nella guerra in Yemen. Da quando il principe ereditario Mohammed bin Salman è salito al potere, molti attivisti sono stati arrestati o condannati a lunghe pene detentive semplicemente per aver esercitato pacificamente il loro diritto alla libertà di espressione, associazione e assemblea. L’uso della tortura come strumento punitivo rimane comune e diffuso, mentre i responsabili non sono mai chiamati a giustificare i propri comportamenti di fronte alla giustizia. Mercoledì, verrà citato in giudizio il segretario di stato Mike Pompeo. Accusato di aver affrettato la vendita di droni e aerei da combattimenti F35 agli Emirati Arabi Uniti, ignorando l’impatto della legge sul controllo delle esportazioni di armi sulla pace mondiale e la sicurezza degli Stati Uniti. “Verrà richiesta al dipartimento una spiegazione motivata per la sua decisione”.