Migliorare la qualità dei materiali da riciclare, limitare lo smaltimento illegale e ridurre la quantità di rifiuti plastici sversati in mare. Questi alcuni degli obiettivi previsti dalle nuove norme internazionali che entreranno in vigore da domani 1° gennaio 2021. Le norme puntano poi a bloccare il fenomeno del dumping, ovvero, la produzione o l’esportazione di materiali in paesi con vincoli ambientali minori o assenti. E ancora, maggiore trasparenza per i rifiuti in plastica. Per esportare rifiuti plastici, i paesi dovranno dichiarare il contenuto esatto dei carichi, indicando le tipologie di plastiche presenti. Inoltre, le informazioni dovranno essere messe a disposizione dei paesi riceventi prima che partano le spedizioni.
Negli ultimi anni i paesi più sviluppati, dove vigono norme ambientali maggiormente restrittive, hanno spesso alimentato il dumping ambientale. Leggi particolarmente restrittive sul riciclo dei materiali e il trattamento dei rifiuti, hanno spinto questi paesi a spedire, per convenienza economica, determinate tipologie di rifiuti verso paesi terzi, generalmente, in via di sviluppo. Di fatto, complici norme ambientali più blande, alimentando l’inquinamento negli Stati più poveri. Con questo nuovo pacchetto normativo, ci si aspetta quindi che tale fenomeno venga scoraggiato o quantomeno limitato. E che, di riflesso, si assista ad una riduzione dei rifiuti in plastica sversati in mare, potendo i paesi in via di sviluppo gestire meglio i processi di smaltimento.