Un gruppo di 225 lavoratori di Google ha fondato un sindacato, ed è la prima volta che accade in una industria della Silicon Valley. L’unione si chiama Alphabet Workers Uninon – dal nome dalla società madre di Google, Alphabet, e si tratta di un sindacato di minoranza che almeno per ora rappresenta una piccola parte degli oltre 260 mila dipendenti di Google, includendo i lavoratori full-time e temporanei, i fornitori e gli appaltatori, i quali costituiscono la maggioranza della forza lavoro del colosso tecnologico. Sebbene non sarà in grado di negoziare un contratto, potrà utilizzare tattiche alternative – come le campagne di pressione pubblica – per fare in modo che Google modifichi le sue politiche.
Si tratta di un evento inedito nell’industria tecnologica americana, settore che da sempre cerca di resistere ai tentativi dei lavoratori di trovare una qualsiasi forma di organizzazione sindacale. In passato la stessa Google era stata accusata di aver interrogato illegalmente diversi lavoratori e di averli licenziati per aver protestato contro le politiche aziendali e aver tentato di organizzare un sindacato. Ma l’impegno dei lavoratori al fine di trovare una forma sindacale, e le numerose richieste dei dipendenti Google di rivalutare le politiche aziendali per quanto concerne retribuzione, molestie ed eticità, hanno accelerato la nascita dell’organizzazione, che ha come obiettivo dichiarato quello di dare struttura e longevità all’attivismo dentro Google.