11 minatori di carbone, membri della comunità sciita Hazara, sono stati rapiti e uccisi domenica 3 gennaio nella città di Machh, nella provincia pakistana del Balochistan, dal gruppo terrorista ISIS. Gli uomini dopo essere stati rapiti, sono stati portati in una zona isolata tra le montagne, nelle vicinanze della miniera. Fonti contrastanti suggeriscono che i minatori siano stati legati e colpiti o che gli abbiano tagliato la gola. Tuttavia, un video diventato virale sui social, mostra tre corpi fuori da una stanza: alcuni dei minatori potrebbero essere stati uccisi fuori dal loro ostello. Sei minatori sono morti sul colpo e altri cinque gravemente feriti, sono morti durante il viaggio verso l’ospedale.
Questo è il primo grande attacco ai membri della comunità Hazara dall’aprile dello scorso anno. Il gruppo ISIS ha rivendicato l’attacco attraverso la sua agenzia di stampa Amaq tramite il suo canale di comunicazione Telegram. Storicamente, gli Hazara sono sempre stati presi di mira dai militanti talebani e dello Stato islamico, oltre che da altri gruppi estremisti sunniti. Dopo l’attacco, i membri della minoranza Hazara a Quetta hanno bloccato la tangenziale occidentale in segno di protesta e dato fuoco alle gomme. Il primo ministro pakistano Imran Khan ha twittato: “Le famiglie delle vittime non saranno abbandonate dal governo. Abbiamo chiesto alla polizia di frontiera di utilizzare tutte le risorse necessarie per arrestare questi assassini e assicurarli alla giustizia“.