Scoperta in Italia una proteina chiave per diagnosticare precocemente la forma più aggressiva di tumore al seno: il carcinoma triplo negativo. Lo studio, pubblicato sulla rivista iScience, è stato condotto dai ricercatori dell’Università Federico II in collaborazione con l’Istituto Nazionale dei Tumori (Ircs). La ricerca ha dimostrato che la proteina Prune-1 è sovra-espressa in circa il 50% delle cellule tumorali delle donne con questa patologia. E che la sua espressione sarebbe correlata alla presenza di macrofagi di tipo M2, connessi a un rischio più elevato di sviluppare metastasi. “Nei topi – spiegano i ricercatori – una piccola molecola sarebbe inoltre in grado di inibire la conversione dei macrofagi verso il fenotipo M2 e di ridurre così il processo metastatico al polmone”.
Il carcinoma mammario triplo negativo rappresenta il 20% dei tumori al seno. A causa di minori opzioni terapeutiche, la prognosi è ancora infausta. Il tasso di recidiva entro 5 anni dalla diagnosi è infatti molto elevato. Per aumentare la sopravvivenza, la prevenzione ad oggi resta la migliore arma a disposizione. Grazie ai risultati ottenuti in questo studio si cercherà di sviluppare quindi un nuovo strumento diagnostico. Lo scopo sarà comprendere quali tumori hanno maggiore probabilità di sviluppare metastasi nei polmoni o in aree più distanti in funzione dell’espressione della proteina identificata. “Occorreranno circa 1-2 anni di validazione – precisano i ricercatori – per dimostrare la sua efficacia nella diagnosi clinica”.