Un procuratore del Wisconsin ha annunciato ieri che non accuserà penalmente l’ufficiale di polizia bianco che ha sparato a Jacob Blake, afroamericano, a Kenosha l’anno scorso, lasciandolo paralizzato. Era il 23 agosto quando l’agente di polizia Rusten Sheskey, puntandogli la pistola, ha esploso contro Blake 7 colpi, raggiungendolo alla schiena, mentre l’uomo stava per entrare nella sua auto. Alla scena hanno assistito i tre figli di Blake, seduti sul sedile posteriore della vettura. Il sindacato di polizia ha giustificato l’operato dell’agente sostenendo che Blake si sarebbe opposto all’arresto, armato di coltello.
Michael Graveley, il procuratore distrettuale della contea di Kenosha, ha annunciato che la decisione di non accusare di nessun reato Sheskey è stata presa dopo aver visto 40 ore di materiale video e letto centinaia di pagine di rapporti della polizia. Secondo il parere di un esperto esterno, il poliziotto si sarebbe comportato in maniera ragionevole perché in quel momento temeva che lui o qualcun altro potesse trovarsi in pericolo. Di fatti, Sheskey e altri due poliziotti erano arrivati sul luogo in seguito a una denuncia di violenze domestiche. Dopo la sparatoria, molte sono state le proteste per le strade di Kenosha. Anche in altre città la popolazione si è mobilitata. Tra queste Los Angeles, Madison, e Minneapolis, dove è nato l’estate scorsa il movimento Black Lives Matter dopo la morte di Floyd.