Dopo l’attacco al Congresso da parte di centinaia di sostenitori di Trump sobillati dallo stesso presidente, i Democratici stanno discutendo della possibilità di rimuovere Trump dalla carica prima di fine mandato. Il modo più veloce sarebbe attivare il 25esimo emendamento della Costituzione americana, che consente al vicepresidente e alla maggioranza del governo di rimuovere il presidente, sostituendolo con il vicepresidente. Dato che Trump non è oggettivamente impedito ad amministrare il potere (come accade in caso di problemi di salute), potrebbe opporsi: il vicepresidente avrebbe quattro giorni, in cui mantiene il ruolo di presidente, per confermare o ritirare la decisione. In caso di conferma, segue il voto alla Camera e al Senato entro 21 giorni. Visto l’avvicinarsi della scadenza del mandato di Trump, i Democratici otterrebbero comunque la rimozione. La speaker della Camera Nancy Pelosi e il leader dei Democratici al Senato Chuck Schumer hanno chiesto al vicepresidente uscente Mike Pence di invocare il 25esimo emandamento, ma Pence non sarebbe intenzionato a farlo.
L’altro scenario possibile è avviare la procedura di impeachment, che tuttavia richiede più tempo. Non è detto che i Democratici lo faranno, ma – secondo fonti riportate da CNN – parlamentari e assistenti stanno preparando una bozza. L’eventuale risoluzione di impeachment, dopo l’approvazione della maggioranza della Camera, dovrebbe essere approvata con una maggioranza di due terzi dal Senato. Non è chiaro quanti Repubblicani sarebbero disposti a incriminare Trump, ed è improbabile che l’impeachment sia approvato dal Senato.