Twitter è di nuovo intervenuta per cancellare un tweet dell’ambasciata cinese in America e uno di Ali Khamenei, l’ayatollah iraniano.
Nel primo caso, la storia è stata resa nota dall’Independent, che a sua volta citava il quotidiano di stato China Daily, in cui si sottolineava che le donne della minoranza musulmana non sono più macchine per fare bambini, grazie all’intervento dello stato. Cosi Pechino, che da anni è accusata di aver costretto alla sterilizzazione forzata le donne uigure (campagna demografica di genocidio), è stata censurata dal social network che ha rimpiazzato il tweet con un messaggio: “violazione delle regole di Twitter”.
Nel 2019, la Cina aveva annunciato un piano per rendere l’Islam più compatibile con il socialismo, introducendo delle misure e cinesizzare la religione. Un milione di uiguri, minoranza musulmana, sono stati detenuti in un campo, definito dall’Onu, di concentramento.
Nel caso di Ali Khamenei, guida suprema dell’Iran, Twitter ha rimosso un tweet in cui veniva contestata l’affidabilità dei vaccini occidentali contro il coronavirus. Il contenuto, infatti, è in contrasto con le regole di moderazione del social network. Khamenei ha messo in dubbio l’attendibilità dei vaccini sviluppati in Francia, Stati Uniti e Regno Unito, lasciando intendere di aderire a teorie complottiste sulla loro origine.
Venerdì l’ayatollah ha annunciato il blocco delle importazioni di vaccini statunitensi e britannici, aggiungendo però di non voler impedire l’importazione di vaccini sviluppati altrove.