Negli ultimi giorni la Spagna è stata colpita dalla più intensa tempesta di neve degli ultimi 50 anni. La stessa tempesta che ha travolto Cañada Real, la più grande baraccopoli d’Europa, che sorge a pochi km dal centro di Madrid. Al momento ospita più di 8000 persone, la maggior parte delle quali di origine marocchina o rom. Molte di loro stanno vivendo un vero e proprio incubo. Dall’inizio di ottobre, 4.500 persone sono rimaste senza elettricità. Pare che la rete abbia iniziato a cedere a causa del sovraccarico energetico. Per l’abbondante neve gli abitanti sono rimasti isolati. Le scorte di legna da ardere, diesel e gas diminuiscono di ora in ora. L’unica opzione per evitare di morire congelati è attraversare la tempesta e raggiungere la stazione di servizio più vicina.
Verso la fine di dicembre, le Nazioni Unite hanno invitato il governo spagnolo a garantire il ripristino immediato della corrente, sostenendo che la mancanza di elettricità viola il diritto degli abitanti alla salute, all’avere del cibo, dell’acqua, servizi igienici e istruzione. Il fornitore di energia elettrica, Naturgy, afferma di non aver mai interrotto la fornitura energetica e attribuisce il problema al sovraccarico. In sintesi, il sistema non ce la fa. Il governo regionale di Madrid crede che il problema sia dovuto alle piantagioni di marijuana coltivate nelle baraccopoli, collegate all’alimentazione per poter crescere.