Nell’ambito delle esercitazioni militari annuali, il Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica (IRGC) ha testato missili a lungo raggio e droni contro obiettivi terrestri e marittimi. Sono stati lanciati missili superficie-superficie nel deserto iraniano centrale di Dasht-e Kavir e missili balistici a lungo raggio nell’Oceano Indiano, che hanno colpito gli obiettivi previsti a 1.800 chilometri di distanza. «Non abbiamo intenzione di compiere aggressioni, ma con questa esercitazione annunciamo che qualsiasi aggressore verso il nostro Paese verrà attaccato con piena forza e nel più breve tempo possibile», ha detto Mohammad Bagheri, capo di stato maggiore delle forze armate. Si tratta della quarta dimostrazione di forza militare in due settimane, dovuta in particolare alle tensioni con gli Stati Uniti. Negli ultimi due mesi, gli Stati Uniti hanno pilotato bombardieri strategici con capacità nucleare sul Medio Oriente e hanno stazionato una portaerei nella zona per scoraggiare una potenziale risposta iraniana. Ad acuire le tensioni, ad un anno di distanza dall’assassinio del generale iraniano Qassem Soleimani, sono state le ulteriori sanzioni imposte dagli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti hanno infatti imposto sanzioni a società in Iran, Cina ed Emirati Arabi Uniti per aver fatto affari con la Compagnia di navigazione dell’Iran. Inoltre, l’Organizzazione delle industrie marine iraniane, l’Organizzazione delle industrie aerospaziali e l’Organizzazione delle industrie aeronautiche iraniane sono state inserite nella lista nera per la proliferazione di armi convenzionali.