Imperversa in Francia il dibattito sul 5G, accusato di aumentare notevolmente le emissioni di CO2. Secondo lo studio commissionato dal Senato francese per valutarne l’impatto causato su ambiente, economia e salute, la produzione di nuovi dispositivi compatibili al 5G, la relativa costruzione di nuove reti di telecomunicazione e i previsti picchi di consumi elettrici porteranno ad un forte incremento dei gas serra, quantificato nel prossimo decennio tra 2,7 e 6,7 milioni di tonnellate di CO2-equivalenti. Lo studio, intitolato “Maitriser l’impact carbone de la 5G” (Gestire l’impatto delle emissioni C02 della 5G) è stato condotto dall’Alto Consiglio sul clima, organizzazione indipendente di natura consultiva nata nel 2018. L’obiettivo dello studio è duplice: quantificare i potenziali danni della nuova generazione di tecnologie e avanzare proposte per minimizzarne l’impatto, tramite azioni da avviare su base industriale e politica. Se da un lato il report accusa lo Stato francese di leggerezza per non aver valutato in maniera adeguata gli effetti del 5G sul sistema globale prima di mettere all’asta delle bande pioniere, dall’altro richiede all’Europa una chiara regolamentazione in materia di consumo energetico e l’aggiunta di norme che possano limitare in maniera esplicita l’implementazione di nuove reti per ragioni ambientali.
5G è acronimo per 5th Generation, ovvero la quinta generazione della telefonia mobile che si distingue dalla precedente per significative evoluzioni tecnologiche. L’avvio della sua distribuzione a livello globale risale al 2019.