Nel bel mezzo dell’era tecnologica, una delle domande più frequenti riguarda l’esistenza dall’Intelligenza Artificiale. Sembra che gli scienziati siano ancora un po’ lontani, ma sulla strada giusta. Per comprendere a che punto questi siano con l’AI, è necessario fare riferimento al senso più letterale del termine, un’Intelligenza Artificiale Generale. Non sarà un sostituto dell’uomo, ma una tecnologia in grado di passare con facilità da un compito all’altro. Le sperimentazioni in questo senso sono molte, tra cui il metodo Transfer Learning. Questo permette alle AI, di memorizzare parte dell’addestramento utilizzato per la comprensione di un compito, per apprenderne uno nuovo. Inoltre, si mira a fare in modo che queste tecnologie, non si limitino solo a trovare delle correlazioni – come accade oggi – ma comprendano il rapporto causa – effetto.
Due sono i centri di ricerca che stanno lavorando alla progettazione dell’intelligenza artificiale generale: la londinese DeepMind, e la statunitense OpenAi. Questa ha recentemente messo a punto il sistema Dall-E, in grado di disegnare correttamente delle immagini, basandosi solo sulla loro descrizione testuale. Un passo in avanti verso una vera intelligenza artificiale. Sullo sfondo rimane il sogno (o l’incubo) di riuscire a creare una IA realmente capace di apprendere e progredire, potenzialmente in grado di superare l’uomo. Un obiettivo che però appare ancora lontanissimo, prima occorrerrerà riuscire a replicare la complessità del cervello umano.