“Usb, Rete Iside onlus e Osa hanno sporto denuncia alla Procura della Repubblica di Roma e alla Procura regionale del Lazio presso la Corte dei Conti, sul caso delle mascherine prodotte negli stabilimenti Fca Italy per le scuole e le aziende, non rispondenti ai parametri stabiliti dal Dpcm del 17 marzo 2020”. E’ quanto si legge in una nota che spiega come nella denuncia, presentata da Carlo Guglielmi e Arturo Salerni. Gli avvocati chiedono alla magistratura “di verificare l’esistenza del reato di frode in pubbliche forniture e più in generale di pericolo per la salute pubblica” a fronte dell’elevata produzione degli impianti Fca; pari al 70% del fabbisogno delle scuole italiane.
La denuncia si basa sulle analisi effettuate venerdì 15 gennaio. I risultati mostrano che le mascherine pediatriche hanno un potere filtrante dell’83,53% – 86,39% e non del 98% previsto dalla norma (UNI EN 14683:2019). Quelle per adulti, invece, hanno un potere filtrante dell’89% – 90%, anziché del 98%.
L’azienda in capo alla famiglia Agnelli è stata una di quelle che, in pandemia, ha deciso di riconvertire alcune linee storiche alla produzione di mascherine. Tuttavia, hanno una capacità di filtraggio inferiore a quella necessaria a proteggere studenti e personale scolastico. Lo stesso discorso, vale per gli operai di FCA e per le aziende alle quali vengono fornite identiche mascherine, che gia da tempo avevano denunciato l’inidoneità dei dispositivi di protezione.