I lunghi periodi di lockdown dovuti al Coronavirus, sono stati deleteri per la salute mentale di bambini e adolescenti. Secondo uno studio sulla salute mentale dei più giovani in Inghilterra, pubblicato sulla rivista scientifica Lancet Regional Health, gli effetti provocati dai lunghi periodi trascorsi tra le mura domestiche, sono preoccupanti. Molti bambini sono diventati anoressici e bulimici, altri hanno iniziato a manifestare svenimenti e tosse cronica nervosa, dovuta al forte stress nel vedere il ricovero di un genitore affetto da Covid-19. Tra gli adolescenti poi, sono aumentati gli episodi di autolesionismo e di aggressione verso i familiari. Inoltre, i bambini e adolescenti già affetti da particolari patologie, hanno risentito della mancanza di assistenze adeguate.
La mancanza di momenti di svago e di socialità, ha influito tanto sulla salute mentale dei giovani di età compresa tra i 5 e i 16 anni, la cui incidenza – stando ai dati raccolti dallo studio – è passata dal 10,8% (2017) al 16,0% nel luglio 2020. Inoltre, i soggetti che più hanno risentito degli effetti del lockdown, sono stati bambini e teenagers di famiglie poco agiate. Molti di questi infatti, si sono ritrovati costretti in piccoli spazi, privi di scrivanie o di una connessione internet per studiare. Condizioni, che hanno amplificato i disastrosi effetti sulla loro stabilità mentale. Una realtà allarmante, già riscontrata in contesto italiano da Stefano Vicari, primario dell’U.O. di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Ospedale pediatrico romano Bambino Gesù.