La filiale nigeriana di Shell dovrà pagare un risarcimento per le fuoriuscite di petrolio nel delta del Niger, in Nigeria. La sentenza, emessa dal tribunale dell’Aia, potrebbe aprire la strada ad ulteriori casi contro le multinazionali del petrolio. I fatti risalgono al 2004, quando dagli sversamenti furono interessati due villaggi ed un’area pari a 60 campi da calcio. Ora la Shell dovrà risarcire quattro agricoltori – che sporsero denuncia nel 2008 insieme al gruppo Friends of the Earth – e ripulire i terreni e i corsi d’acqua contaminati. Il tribunale, inoltre, ha imposto alla società di installare un sistema di rilevamento delle perdite nel gasdotto che ha causato una delle fuoriuscite.
Dopo la sentenza, ritenendo che a causare le perdite sia stato un sabotaggio, Shell si è detta sgomenta che la filiale sia stata ritenuta colpevole. Friends of the Earth sostiene invece che le fuoriuscite siano dipese da una scarsa manutenzione e da un’inadeguata sicurezza. È dalla fine degli anni ’50 che Shell ha scoperto e iniziato a sfruttare le vaste riserve petrolifere della Nigeria. Ad oggi, la regione del Delta del Niger è il cuore dell’industria petrolifera nigeriana. Nonostante la multinazionale abbia subito pesanti critiche da parte di attivisti e comunità locali, non è la prima volta che l’area viene interessata dagli sversamenti di petrolio provenienti dagli oleodotti.