Venerdì mattina la Commissione Europea ha reso pubblico il contratto stipulato ad agosto con l’azienda farmaceutica AstraZeneca, per la prenotazione del vaccino contro il coronavirus. Nella foto di copertina si possono leggere con chiarezza i prezzi dei vaccini, i quantitativi che l’azienda si impegna a consegnare e su che base mensile. Questa non è trasparenza. Il contratto non è Stato realmente reso pubblico.
La decisione è stata presa dopo la controversia sulla fornitura delle dosi di settimana scorsa. AstraZeneca aveva annunciato che ci sarebbero stati alcuni ritardi nei propri siti produttivi, che avrebbero comportato una riduzione del 75% sulle dosi (80 milioni circa), che l’azienda si era impegnata a distribuire entro la fine di marzo. Nei giorni seguenti AstraZeneca si era difesa sostenendo che il contratto non la obbligasse a fornire il numero di dosi stabilite, ma solo ad applicare il «massimo sforzo» nel rispettare gli impegni. Come già smentito dalla commissione europea, però, nella clausola 5.4 viene citato sì il «massimo sforzo», ma solo nel contesto della produzione del vaccino all’interno dell’Unione Europea. In altre parole, la formula sopracitata non può essere una scappatoia per violare il contratto.
Come già sottolineato, moltissime informazioni sensibili contenute nel contratto sono state oscurate. Nacho Alarcón, corrispondente del quotidiano spagnolo El Confidencial, ha spiegato su Twitter che il 95% degli oscuramenti è stato richiesto da AstraZeneca.