domenica 22 Dicembre 2024

Colpo di stato in Myanmar: cosa è successo?

Lunedì 1 febbraio in Myanmar è avvenuto un colpo di Stato, proprio quando il parlamento avrebbe dovuto riunirsi per la prima volta dopo le elezioni. L’esercito ha arrestato Aung San Suu Kyi – leader del partito che ha la maggioranza in parlamento e capo de facto del governo – assieme ad altri esponenti del partito, e ha dichiarato lo stato di emergenza per un anno. I poteri legislativi, esecutivi e giudiziari sono stati trasferiti al capo delle forze armate, Min Aung Hlaing. L’ex generale Myint Swe ricoprirà la carica di presidente ad interim. Le linee telefoniche nella capitale Naypyitaw e nella città di Yangon sono state interrotte, così come le trasmissioni della televisione di Stato. La ragione del colpo di Stato è che l’esercito sostiene che ci siano stati brogli elettorali a favore del partito di Aung San Suu Kyi.

Le elezioni si erano tenute lo scorso 8 novembre. La Lega nazionale per la democrazia (NLD), il partito di Aung San Suu Kyi, aveva vinto con ampio margine (368 seggi su 434). La leader è molto apprezzata dalla popolazione, ma criticata a livello internazionale per aver negato l’esistenza del genocidio della minoranza musulmana dei Rohingya. Il principale partito di opposizione, il Partito per la solidarietà e lo sviluppo dell’Unione (USDP), sostenuto dai militari, aveva ottenuto solo 24 seggi. L’esercito aveva contestato fin da subito la regolarità delle elezioni.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria