Una scoperta casuale sulle Alpi cuneesi ha rilevato delle orme di enormi rettili preistorici prima sconosciuti. Lunghe oltre trenta centimetri, sono state ritrovate dopo analoghe scoperte dal geologo Enrico Collo sulle Alpi occidentali, a circa 2200 metri di quota in provincia di Cuneo. Ad occhi profani non erano niente più che semplici fossette impresse nella roccia, eppure bastava scostare un ciuffo d’erba perché i paleontologi vi riconoscessero la testimonianza di “grandi rettili vagamente simili a coccodrilli di circa 250 milioni di anni fa“, come racconta Edoardo Martinetto, tra gli scopritori delle nuove tracce. Si tratta di un ritrovamento unico in Europa, poiché il loro eccezionale stato di preservazione e la peculiarità della morfologia ha consentito la definizione di una nuova specie, riconducibile dalla grandezza delle impronte ed altri caratteri anatomici ad un rettile arcosauriforme di almeno 4 metri.
La scoperta, pubblicata sulla rivista internazionale Peer J, ha visto la collaborazione di numerosi geologi e paleontologi riuniti in un team di ricercatori italiani e svizzeri. Si ipotizza che le orme siano state impresse pochi milioni dopo la più severa estinzione di massa della storia, il che apporterebbe nuove testimonianze a riprova del fatto che l’area del ritrovamento (attuale zona dell’Altopiano della Gardetta nell’Alta Val Maira) fosse tutt’altro che inospitale, a dispetto di un paesaggio analogo alle coste del mar Rosso con spiagge desertiche lambite dal mare caldo e basso.